A un quarto di secolo dalle prime Sfide, il mondo è cambiato: gli insegnanti sono diversi da quelli cui si rivolgeva la prima edizione; le scuole non sono più quelle, come ambiente sociale, umano e anche fisico; la tecnologia non è più un supporto, ma è entrata sottopelle agli studenti (e a molti docenti), che vivono in una società «liquida».
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Questa è la chiave delle «Nuove» sfide di Babele: lavorare sulla cosa più complessa creata dall’uomo, la lingua, sapendo che chi studia non conosce e non vuole gestire la complessità. Il volume è, e vuole rimanere, un manuale di formazione sull’insegnamento delle lingue seconde e straniere, ma può diventare uno strumento per riflettere sulla società in cui viviamo e sul modo in cui, in questa liquidità, si comunica e si insegna a comunicare. La tecnologia, comunque, ha reso un grande servizio a questa nuova edizione, totalmente riscritta: ogni capitolo è accompagnato da un video dell’autore, che ne spiega la ratio; e per ogni singolo paragrafo ci sono saggi, volumi, siti di approfondimento gratuiti e direttamente cliccabili: 25 anni fa, questo non era pensabile, e almeno questa nuova sfida è stata vinta.