Questo testo vuole servire come strumento a chi si avvicina a scritti giuridici in lingua inglese: per aiutare i lettori a riconoscere lo stile particolare del discorso giuridico, per evitare alcune delle difficoltà anche legate al fatto che parole di derivazione latina entrano nel testo, ma con un significato particolare, divergente rispetto a quello che si attribuisce generalmente a espressioni assonanti nel diritto dei paesi di Civil Law. Si parla di "falsi amici" o "false cognates" appunto per indicare l'apparenza ingannevole che certi termini assumono sotto le spoglie di suoni analoghi. Il lavoro, rivolto in primo luogo agli studenti di Giurisprudenza, sonda alcuni aspetti delle decisioni giudiziarie, sia inglesi che statunitensi, per evidenziarne il linguaggio e lo stile. La scelta dei materiali è arbitraria, legata all'esperienza di insegnamento, contravvenendo al principio per cui non si dovrebbe estrarre un brano da una sentenza: la giustificazione consiste nel desiderio di attrarre l'attenzione dei lettori su certe particolarità linguistiche, su alcune insidie che potrebbero ostacolare la comprensione, se sottovalutate. Il dizionario dei "primi sospetti", della parole facilmente fraintendibili, cede ad una immaginazione eccessiva dell'ingenuità di un possibile lettore: anche per sorridere insieme con gli eventuali fruitori di questo elenco.