Fin dagli inizi del Cinquecento, dopo decenni di incontrastato dominio culturale di Firenze, si delinea il nuovo asse Firenze-Roma, cui si aggiunge Venezia, l'unica città in grado di porsi in alternativa e contrapposizione con la sede pontificia. Roma mira a innestare un processo di omogeneizzazione della cultura, sottoponendola a norme poi codificate dal Concilio di Trento.
[...]
Tale tentativo però è destinato sostanzialmente al fallimento, poiché non riesce a sopprimere lo spirito laico e la molteplicità delle altre voci culturali.