Come andrebbe disegnata una costituzione per tutelare i diritti dei cittadini e favorire lo sviluppo di una democrazia matura? Esistono meccanismi capaci di scongiurare gli abusi di potere? La nostra carta li contempla appieno? E che spazio assegna ai partiti politici? Domande attualissime alle quali i liberali hanno tentato di rispondere sin dai tempi dell’assemblea Costituente e lungo tutta la “prima Repubblica”, non mancando di studiare soluzioni atte a rafforzare la governabilità esaltando, contemporaneamente, la qualità della rappresentanza e l’efficacia degli istituti di garanzia. Il volume si propone di ricostruire per la prima volta questa storia offrendo ai lettori un’attenta analisi del costituzionalismo liberale tra il 1943 e il 1985, con l’intento di mostrare la profondità e la ricchezza di una delle correnti di pensiero cui si deve la stesura della costituzione repubblicana, ma anche il maggior sforzo intellettuale prodotto per riformarla e adattarla alle metamorfosi della società. Un affascinante viaggio alla scoperta delle piccole e grandi “eresie liberali” che hanno costellato quarant’anni di vita italiana.